Leggenda di Natale

Perchè non è vero che a Natale siamo tutti più buoni.

 

Fabrizio De Andrè

Parlavi alla luna giocavi coi fiori
Avevi l’età che non porta dolori
E il vento era un mago, la rugiada una dea
Nel bosco incantato di ogni tua idea
Nel bosco incantato di ogni tua idea

E venne l’inverno che uccide il colore
E un babbo Natale che parlava d’amore
E d’oro e d’argento splendevano i doni
Ma gli occhi eran freddi e non erano buoni
Ma gli occhi eran freddi e non erano buoni

Coprì le tue spalle d’argento e di lana
Di pelle e smeraldi intrecciò una collana
E mentre incantata lo stavi a guardare
Dai piedi ai capelli ti volle baciare
Dai piedi ai capelli ti volle baciare

E adesso che gli altri ti chiamano dea
L’incanto è svanito da ogni tua idea
Ma ancora alla luna vorresti narrare
La storia d’un fiore appassito a Natale 
La storia d’un fiore appassito a Natale

 

La questione “Natale”: l’euforico e il depresso

Ci siamo. Una settimana al Natale. Come ogni anno, mi ritrovo alle prese con la dualità delle reazioni: chi si deprime, chi si eccita.
La scelta dei regali e l’organizzazione dei pranzi diventa una bazzecola al confronto. Bisogna barcamenarsi nel tentativo di rimanere equilibrati tra le due tipologie di individui.